Verso lo spazio e verso la valle

Siamo sul colle di San Francesco, nel Parco della Rimembranza.
«Ebbi l’intuizione che quest’opera si doveva protendere verso lo spazio, verso la valle. Allora l’idea fu di fare questa tenaglia e questa fiamma che la squarciava. Quindi aveva anche un significato simbolico della lotta fra il bene e il male e doveva essere messa in un punto che si potesse protendere verso l’infinito, verso lo spazio della valle di Firenze».
Così descrive la sua opera lo scultore Marcello Guasti (1924-2019), tornato, pochi mesi prima di morire, sul colle di San Francesco a Fiesole per raccontare la storia del suo capolavoro bronzeo del 1964. Fu il celebre architetto Michelucci a individuare nel Parco della Rimembranza il luogo ideale per l’erezione del monumento: un allestimento paesaggistico per una grande scultura.
Alto più di cinque metri, il bronzo dalla superficie mossa, ruvida e sapientemente lavorata, eseguito in 45 elementi assemblati in loco, si inserisce in dialogo con l’ambiente circostante.
Un luogo magico, che cattura per la sua pace e per l’incredibile panorama che offre su tutta la valle.
Un’intervista che fa rivivere attimi di storia e suggestioni di un periodo.

Sito web: Narrando Fiesole

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